Nel Seicento, e in tutta l’Europa, grandissima fortuna ebbe
il genere della natura morta, e nello specifico la rappresentazione di tavole
imbandite. Gli acquirenti di queste trionfali rappresentazioni di frutta,
dolci, carni, formaggi furono normalmente borghesi, che amavano appenderle
nelle proprie sale da pranzo. Il cibo
che i pittori dipingevano costituiva la gioia della tavola dei ricchi; la
rappresentazione delle posate, delle stoviglie e delle cristallerie celebrava
il loro benessere. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che nelle nature morte è spesso possibile
riscontrare un qualche significato allegorico. È il caso di un celebre quadro
del pittore tedesco Georg Flegel (1566-1638), dipinto nel 1635, che
rappresenta una tavola semplicemente imbandita, con cibi e bevande della sua
tradizione popolare. Notiamo sulla parte destra un boccale di birra, al centro
un grande pane e sul lato sinistro un bicchiere di vetro soffiato colmo di vino
e un piatto di cipolle fresche. In primo piano, campeggiano un tagliere con
un’aringa affumicata, alimento diffusissimo in tutta Europa, e un lungo
coltello con il manico di corno. Sul tavolo, a testimonianza della scarsa
igiene dell’epoca, passeggia indisturbato un insetto. Insomma, si tratta della
rappresentazione di un pranzetto genuino e appetitoso e questo è infatti il
significato letterale dell’opera. Ma se di ogni elemento consideriamo il
relativo significato simbolico, ecco che tutto il dipinto ci appare sotto una
nuova luce e si rivela come una coltissima allegoria della morte di Cristo che
sconfigge il male e cancella il peccato. Il pane e il vino sono espliciti
simboli eucaristici (il corpo e il sangue del Redentore). L’animale simile ad
uno scarabeo è un cervo volante, insetto tradizionalmente associato al male a
causa di un’antica tradizione che lo voleva capace di trasportare con le
mandibole piccoli tizzoni ardenti causando incendi e seminando morte e
distruzione. Siccome qui l’insetto minaccia il pesce, uno dei simboli più
antichi di Gesù, esso vuole rappresentare Satana che si contrappone a Cristo.
Anche la cipolla, per la sua proprietà di irritare gli occhi, simboleggia il
dolore prodotto dal peccato. La birra, invece, essendo una bevanda tipica dei
paesi della Riforma, serve a marcare l’identità tedesca dell’autore: è un po’
come se fosse la sua firma.
Giuseppe Nifosì
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